YOU ARE NOT PREPARED!!!!

4 febbraio 2015

Qualcuno lo sa, qualcun altro no, ma da tre o quattro anni a questa parte ho iniziato a dedicare più “risorse” a quell’attività (se così si può chiamare) che in realtà è gia abbastanza diffusa fuori dall’italia, quella che gli americano chiamano “Prepping”, ossia l’ “arte” (in mancanza di un termine migliore) di… beh, di essere preparati!

Certo, detta così sembra chissà quale idiozia, ma in realtà è un concetto molto semplice: si parte dal presupposto che prevenire è meglio che curare. Essere preparati in anticipo ad un evenienza è molto meglio che dover cercare di risolvere un problema che gia si sta verificando. In realtà è una cosa che ho sempre fatto, fin da prima di sapere che esistesse un vocabolo per identificare le persone che fanno queste cose. Di che evenienza parlo nel concreto? Beh, non ce ne è una sola, e molte dipendono dall’ambiente in cui si vive, ma in generale essere “preparati” significa essere fisicamente in grado di cavarsela da soli, essere auto-sufficienti, nel momento in cui dovesse succedere qualcosa per la quale servizi e beni primari (acqua, cibo, elettricità…) dovessero venire a mancare per un periodo breve o prolungato. Ma non solo, se per un motivo o per un altro, non possiamo scendere alla salumeria sotto casa per prendere da mangiare… se gli operai che devono ristrutturarti il bagno sono degli incompetenti e rimani quindici giorni senza il cesso in casa (cosa che mi è successa davvero) e non puoi neanche farti una cazzo di doccia… ovviamente anche per emergenze più grandi, ma non parlo di scenari apocalittici, mondo senza più leggi, e roba simile (onestamente non credo si possa fare prevenzione per cose del genere, e in tutta onestà non credo nemmeno che succeda una cosa del genere su così larga scala)… ad ogni modo, comunque, il primo passo di solito è quello di “preparare” la propria casa, o comunque il luogo dove si passa la maggior parte del tempo; renderlo autosufficiente (non dico di coltivare e allevare da voi verdure e animali per il cibo, ma anche solo fare scorta… si tratta di comprare una confezione di tonno rio mare in più quando andate al supermercato…), magari avere armi per difenderlo (solo in quei paesi in cui la legge lo permette, quindi qui ovviamente no);

Poi qualcuno (tra cui io) fa il passo successivo, ossia quello di avere qualcosa per essere preparati anche quando si va da qualche parte dove non abbiamo le nostre provviste… vabè poi non vi sto a spiegare nel dettaglio, non era quello il tema del post; piuttosto, quelle volte che ho esposto queste mie teorie alle persone che frequento, ad eccezione di due o tre persone che quantomeno hanno pensato che qualcosa di sensato c’era in quello che ho detto, la maggior parte delle persone lo reputa in modi che vanno dal superfluo al completamente folle, così, per questo topic, ho deciso di raccogliere la top 5 delle scuse più ridicole che le persone usano per non prepararsi, e le riassumerò qui partendo dalla più ridicola alla più comprensibile:

Scusa n°1 – “Ma va, che deve succedere? non accadrà niente…”

Davvero? Ehm… hai messo la testa fuori dalla porta di casa in quest’ultimo periodo? Hai guardato qualche telegiornale? Allora, farò un breve recap di cosa sta succedendo (più o meno, a grandi linee) nel mondo: Allora, in europa l’economia è sotto terra, in italia poi non ne parliamo proprio… nel posto in cui vivo praticamente non abbiamo quasi più mezzi pubblici. In Francia c’è stato qualche attentato terroristico, il più famoso nemmeno un mese fa… in asia ancora si ricorda il terremoto del 2010 in giappone che ha quasi causato una catastrofe nucleare (e sebbene sia stata sventata, i danni comunque sono stati tremend), l’Ebola che miete sempre più vittime in africa, e ci sono stati ufficialmente riconsociuti due casi negli stati uniti… e a proposito di stati uniti (e nord america in generale), avete mai sentito parlare di Katrina?

La lista continua… a noi magari fin’ora ci è andata bene, ma non fate l’errore di pensare che voi sarete sempre, l’eccezione… le emergenze possono capitare a chiunque, e nello scenario appena dipinto, affermare che “tanto non succederà niente” è ridicolo.

Scusa n°2 – “…e anche se accadesse qualcosa, il governo provvederà a me!”

WHAAAAAAAAAT!?!?!?

Ok, questa è più assurda della precedente, ma essendo subordinata ad essa ho dovuto metterla dopo… comunque dicevo:

WHAAAAAAY!?!??! Beh se pensi una cosa del genere, amico mio, hai problemi ben più gravi di quanto un po’ di scorte di cibo possano aiutarti a risolvere… non fraintendetemi, non voglio fare la solita propaganda anti governativa o liquidare tutto dicendo che i nostri politici sono delle merde (per carità è vero, ma non è questo il succo del discorso), ma… davvero, come ho gia detto, guardatevi un telegiornale, ancora ogni tanto esce qualche servizio sulla cittadina del sud italia (non ricordo quale su due piedi) colpita da un allagamento… negozi inondati, case inondate, commercianti che hanno perso tutto… il governo ha provveduto a loro? O forse ha provveduto a quei poveracci che hanno visto le loro case distrutte dal famoso terremoto ad asti nel 2012? Andate a controllare lì come il governo ha provveduto a loro… ma per favore…

Ma poi, anche se fosse… mettiamo caso, ipoteticamente, c’è notizia di una grave emergenza (mettiamo un terremoto particolarmente violento, o un bradisisma in cui la terra scende troppo velocemente, va, visto che la mia zona – i campi flegrei – sono famosi per essere particolarmente instabili), il governo organizza pullman per l’evaquazione e centri di raccolta… e mettiamo anche che lo fanno in buona fede, perchè dovrei affidarmi a qualcun altro? perchè dovrei prendere il pullman che dicono loro, fare la strada che dicono loro, andare ad aspettare in un posto che dicono loro? E se poi va male? Perchè devo crepare per un errore di giudizio commesso da altri? Altri che seppure in buona fede, non avranno certo in mente il vostro benessere come prima cosa… ricordate che nessuno sa cosa è meglio per voi, più di voi stessi.

Questo però, devo ammetterlo, non è dovuto ad una vera fiducia nel governo (che sarebbe veramente ridicolo oggigiorno), ma più che altro è colpa del fatto che ormai la gente è abituata a pensare che saranno altri a risolvere i problemi per loro… stampatevi in mente questa frase: Sempre, in ogni circostanza, se non siete parte della soluzione, siete parte del problema.

Scusa n°3 – “Ma non ho lo spazio per queste cose!”

Che cazzo vuol dire che non hai lo spazio? Quindi che fai, non compri l’auto perchè non sai dove parcheggiarla?

Lo spazio si trova sempre… se sei uno che colleziona modellini di macchine, libri, fumetti, action figures, armi o qualsiasi cosa… lo spazio per quelli lo trovi, no? Quindi puoi farlo uscire anche per un po’ di provviste in più, magari un kit del pronto soccorso e proprio massimo massimo uno zaino da evaquazione, no? Insomma io uso come “prepping location” la mia “cripta”, che è un buco di venti metri quadri, pieno di roba (io colleziono un sacco di cose, poco ma di tutto diciamo… e sono uno di quelli che non butta mai niente perchè si affeziona alle cazzate), roba che neanche più ricordo… e fino a qualche anno fa era frquentato anche, adesso per lo più ci sto solo io, e lo spazio per il mio bug out bag che è grande quanto me c’è tranquillamente… quindi se uno vuole qualcosa, qualsiasi cosa, lo spazio per tenerla lo troverà sempre.

Scusa n°4 – “Ma la gente penserà che sono un coglione!”

Ebbeh? Che te ne frega di cosa pensano gli altri? Che hai 9 anni e cerchi l’apprvazione di mamma e papà?

Ok, va bene, riconosco, che anche io qualche volta ho detto tra me e me, guardando magari qualche trasmissione tipo “Doomsday Preppers” o magari qualche setup di zaini E.D.C. sul tubbo, di pensare “Vabbè, questo sta fuori come i panni stesi”… però alla fin fine, chi è più coglione? uno che porta una radio nello zaino perchè pensa che se ci sono dei guasti i telefoni non funzioneranno, o uno che facendo affidamento sul suo iphone 7x ultima generazione vattelapesca, rimane a piedi perchè i mezzi non funzionano e non ha la macchina (o gli si è rotta) e non può chiamre neanche qualcuno per farsi venire a prendere perchè tutte le linee sono intasate per via di un guasto o un sovraccarico? Chi è più coglione, uno che ha fame ma non ha nulla in casa perchè ha finito il cibo nella dispensa, o uno che si è comprato 3 scatolette di tonno al supermercato invece che una soltanto? Rifletteteci un attimo…

Scusa n°5 – “Non so da dove cominciare…”

Premetto che, per me, per come sono stato abituato io, dire che non hai fatto qualcosa perchè non sapevi come inziare, equivale ad ammettere che hai pisciato per anni sulla tavoletta del water prima che qualcuno vi dicesse di alzarla…

Però, ok, lo riconosco che, per uno che vuole abbracciare questo “stile di vita”, ed è nuovo… va a fare una ricerca, magari su internet, e si trova sovraccaricato di informazioni; gente che ti dice di fare quello, di comprare quest’altro, e giustamente si chiede “ma da dove cazz comincio? cos’è più importante? e quanto dovrò spendere? Devo prendere tutto e subito o posso fare un po’ alla volta? e se si, cosa compro prima?”

Alla fine va nel panico e non fa più niente… intanto siate contenti perchè gia solo se vi siete posti queste domande, siete ad un gradino più alto rispetto ad altre persone che semplicemente ignorano il problema pensando che altri penseranno a loro.

Da dove inziare? da ciò che è più facile reperire, da ciò che è intorno a voi… le cose più importanti sono sicuramente l’acqua e il cibo (3 giorni senza bere e si muore), se la vostra acqua è potabile comprate tre o quattro bottiglie di vetro e riempitele ciclando in continuazione, altrimenti comprate qualche confezione d’acqua in più… per il cibo idem, fatevi uno schema mentale di cosa mangiate regolarmente (non dovete per forza comprare razioni militari per la sopravvivenza, anche perchè ve lo assicuro, fanno CAGARE) e prendete, nel corso di più viaggi al supermercato, un po’ di più di ogni cosa, in questo aiuta comprare anche una versione “in scatola” di cose come pomodori o altro che normalmente mangereste freschi, perchè si mantiene più a lungo), oppure roba di cui sapete come liberarvi… ad esempio io trovato un paccone di Ramen, di quello che si deve solo scaldare nell’acqua calda ed è pronto… ora a me il Ramen, per quanto una confezione chiusa, di quello liofilizzato, dura veramente in eterno, si parla di anni) fa cagare,ma ho qualche conoscente a cui piacciono tutte queste schifezze da nipponofilo della domenica, per cui se si avvicina la data di scadenza so a chi darlo, non viene buttato… e così, a poco alla volta, prima che ve ne accorgiate, le vostre riserve inizieranno ad aumentare e sarete più preparati nel caso per qualsiasi motivo non potrete scendere un giorno a fare la spesa.

Tutto qui.

31 Dicembre… ultimo giorno dell’anno.

Ed eccoci qua, al consueto discorso di fine anno, anno che dal punto di vista di questo Blog è diventato veramente povero… sembra di essere ritornati al 2006 (anno della sua fondazione, tra l’altro), 2007, in cui c’erano si e no 5 o 6 aggiornamenti durante tutto l’anno.

E che posso farci? Il fatto è che di avvenimenti significativi, o comunque che meritassero un post, non ne sono successi granchè, e poi, un po’ perchè vedo il negro un po’ più spesso, un po’ perchè c’è Patata (scusate il doppiosenso), un po’ perchè ho la palestra che comunque è una piccola valvola di sfogo anche essa, insomma questo sito è finito un po’ nel  dimenticatoio. E poi beh, non è che avessi tutta questa voglia di scrivere, in primo luogo.

Ma beh, come dicevo, è il discorso di fine anno!
Cercherò di essere più breve e possibilmente meno ripetitivo (ma non vi garantisco niente) dell’anno scorso.

Scrivere qui, mi ricorda del periodo fine 2011/inizio 2012, il periodo in cui sicuramente ho scritto di più, un periodo nero (ma non il più nero, che ci crediate o meno) della mia vita, quando fui gloriosamente scaricato dalla mia “Lei”, e – per quanto, obbiettivamente, è una cosa abbastanza banale (nel senso che centinaia di coppie si lasciano e si mettono assieme nell’arco di una giornata) – a me sembrò la fine di ogni cosa… sarà perchè non avevo nessuno oltre lei in quel periodo, sarà perchè comunque avevo riprovato cose che non sentivo più da tempo immemore… insomma la presi molto, ma molto male… comunque, siamo sopravvissuti anche a quello.

“Ciò che non ti uccide, ti rende più forte”, dice il proverbio… proverbio che fino a poco fa condividevo, ma recentemente, mentre vagavo in moto, con il mare a fianco, la strada sotto le ruote, tutte le preoccupazioni alle mie spalle, ed ero perso nei miei pensieri, ho rivalutato, e mi sono reso conto che non è vero, che non è così.

E questa, si può dire, è la mia “lezione”, per quest’anno:

Le cose, o le persone, che cercano di ucciderti (metaforicamente parlando), ti lasciano ferito, a volte… di certo arrabbiato, triste… depresso, scocciato… in sostanza si può dire che che ciò che non ti uccide ti rende incazzato nero; ora, non nego che la Rabbia ti da una certa carica per fare le cose, ma non è vera Forza… è un altro tipo di forza, è una carica temporanea, che alla lunga ti consuma e ti brucia. La Vera Forza… Prochnost… viene dalle cose belle.

Cose come i Veri Amici, la famiglia in alcuni casi… i bei momenti, anche cose semplici, come una birra con l’amico fraterno, o il marcire assieme sotto il sole cocente aspettando di vedere i Metallica suonare dal vivo. Cose come passare il tempo chiacchierando con una persona a cui vuoi bene; una braciata tutti insieme, con pochi (ma buoni) conoscenti; un giretto in moto senza meta; una buona sessione di allenamento, che ti lascia devastato ma soddisfatto; il piacere di vedere un proprio lavoro prendere forma; un viaggio in un paese nuovo che non avevi mai visto prima;

Queste sono le cose che ti rendono più forte, queste sono le cose a cui bisogna aggrapparsi quando l’umore è sotto i piedi; non sempre riusciremo, molte volte falliremo, e non vedremo altro che nero, ma il mio consiglio (si, lo so che i consigli si danno solo quando sono richiesti, altrimenti è solo presunzione, ma dal momento che siete qui e state leggendo questo, darò per scontato che vi interessa sapere cosa penso e cosa ho da dire) è di ricercare queste piccole cose, e di farne tesoro.

E così finisce anche questo 2014; a tutti i miei amici, a chiunque passi di qui per caso, e a chiunque lo vorrà, un brindisi per un buon 2015, che tutti i vostri propositi possano avverarsi.

*alza il bicchiere* …Prochnost!

Si beh, il titolo potrebbe far pensare a qualche film con Van Damme, Schwarzneger o Stallone (o tutti e tre insieme, come i Mercenari), ma in realtà, giacchè non riesco più a scrivere con frequenza su questo sito, ho deciso di condividere con i miei moltissimi (???) e affezionatissimi (wtf??) lettori, quello che io chiamo il mio “Codice del Sopravvissuto”, ossia una serie di regole per cautelarsi durante i rapporti con altre persone, che – anche persone normalmente solitarie come il sottoscritto, si trovano comunque a dover curare in modo o nell’altro (alla fine si nasce e si muore da soli, ma si vive in mezzo alla gente, c’è poco da fare) anche se per brevi momenti; codice maturato nel corso degli anni, per lo più a causa delle diverse delusioni, sia sentimentali ma anche da parte di persone che dicevano di essere amici…

Il codice è ancora (anzi è costantemente) in work in progress, lo scopo ovviamente è evitare di rimanere delusi dalla gente, ma ahimè non è a prova di fallimento, anche perchè, come vedremo, alcune regole sono difficili da mettere in pratica perchè troppo “estreme”, e poi anche perchè in quanto umani siamo stupidi, ricadiamo più volte negli stessi errori, a volte alcuni segnali ci rifiutiamo di vederli, e certe situazioni ce le andiamo a cercare.

Comunque, senza attendere ulteriormente:

I – Hai il Diritto di Restare in Silenzio.

…tutto ciò che dirai, può essere usato contro di te. Rende ancora meglio come lo dicono i poliziotti in america: everything you say can and WILL be used against you… può essere usato e VERRA’ usato contro di te. Attenti a ciò che rivelate ad altre persone, se condividete un vostro pensiero, un vostro ideale, un vostro credo, una vostra idea politica, o anche solo un vostro punto di vista, a qualcuno, questi non tarderà a rigirare la frittata contro di voi e a sputarvela in faccia se l’occasione lo richiedesse…. magari fate un commento su una persona (o una cosa che una persona fa), davanti ad un altro, e quello lo va a spifferare… Avete il diritto di non dire nulla a nessuno, per cui sfruttatelo.

II – Va Tutto Bene.

Le persone (da questo discorso sono esclusi gli amici, ovviamente – si, credo fermamente nell’amicizia – e in alcuni casi i familiari) si dividono generalmente in due grosse categorie: 1) quelli a cui non glie ne fotte niente di voi e di come state, e che ve lo chiedono solo perchè è educato farlo, quando vi incontrate; 2) quelli che se vi vedono deboli o vacillanti si approfitteranno di voi (non necessariamente per farvi del male, ma anche soltanto per snocciolare stupidi consigli – senza che voi glie li abbiate chiesti, magari – e farvi vedere come sono fighi loro, come sono intelligenti, come sanno campare, di come hanno sempre la risposta pronta, di come la vita li avrebbe forgiati, etc…). In entrambi i casi la soluzione è la stessa: dite che va tutto bene. Nel primo caso, appunto non glie ne fregherebbe niente nemmeno se dite di non stare bene, per cui che senso ha? Nel secondo caso invece vi risparmiate una seccatura, se vi va bene, dei guai se vi va male. Come ho detto, gli amici sono esclusi da questo discorso, perchè l’amico non si approfitta di voi… l’importante è saper distingue chi sono gli amici, e questo ci porta al punto successivo.

III – Dagli Amici mi Guardi Dio, che dai Nemici mi ci Guardo Io.

Identificare un nemico è relativamente facile, chiunque rema contro di noi, o è in competizione con noi per qualcosa, è generalmente classificabile come un nemico, volendo essere più radicali, potremmo anche dire che ogni persona che non conosciamo è potenzialmente un nemico: quando incrociamo un estraneo per la strada c’è una possibilità che esso sia ostile, quando litighiamo pesantemente con qualcuno, è lecito pensare che tutte le persone del suo gruppo, anche se non hanno nulla a che fare con noi, si schiereranno contro di noi, perchè devono (giustamente) difendere l’amico. Un tizio che ci prova con la tua fidanzata fottendosene del fatto che sei a due passi da loro, è un nemico; un tizio invidioso di qualcosa che hai o che fai, è un nemico. Insomma non è difficile scovare un nemico così palese; tuttavia esistono alcuni nemici che si nascondono tra gli amici, magari non sono proprio “nemici”, ma non sono neanche amici: persone che ti frequentano perchè vogliono qualcosa da te, persone che si fanno sentire solo quando vogliono qualcosa, persone che se ne sono andate via da te in un lampo di orgoglio, ma che poi tornano ad elemosinare la tua compagnia perchè non sanno che altro fare, come se il perdono fosse una cosa dovuta. Insomma cercate di capire bene chi sono veramente i vostri amici tra le persone che frequentate, un amico vi frequenta anche quando state incazzati e non avete voglia di cazzeggiare, un amico vi ascolta, non aspetta solo il suo turno di parlare, un amico anche se ha tremila cose da fare ogni giorno, trova sempre un po’ di tempo per andarsi a fare una birra con voi di tanto in tanto, un amico non si ricorda di voi solo quando gli serve un favore.

IV – Portare Rancore è Lecito.

Non fatevi confondere da discorsi come “perdonare è divino”, “portare rancore è sbagliato”, “devi essere superiore a certe cose”, “bisogna porgere l’altra guancia”, “lui/lei sta cercando di venirti incontro, dovresti almeno rispettarlo”… e chi l’ha detto? perchè devo per forza subire – perchè di questo si tratta – una persona che non voglio, solo per dimostrare qualcosa? Insomma se avete mandato a fanculo qualcuno, e gli avete detto tutto quello che avete da dire, e non intendete più allacciare rapporti con questa persona per nessun motivo al mondo, quali che siano le ragioni, è un vostro SACROSANTO DIRITTO farlo: se questa persona vi cerca, vuole parlare, chiarire etc… ma a voi proprio non va, non siete obbligati ad ascoltarlo, solo per dimostrare di essere “maturi e/o aperti al dialogo”  o cazzate simili: si, quella persona poi vi dirà che siete infantili probabilmente, e sicuramente cercherà di issare gli altri contro di voi, ma voi non preoccupatevi, primo perchè voi sapete che lo fa solo perchè gli rode il culo, secondo perchè se gli altri sono vostri amici non è che vi manderanno a cagare subito solo perchè glie l’ha detto l’altro tizio; al massimo vi chiederanno la vostra versione della storia, ma non vi boicotteranno così, a freddo… e se lo fanno vuol dire che non sono veri amici.

V – Chi Parla Male, Parla Sempre Male.

Abbastaza auto-esplicativo; se qualcuno vi parla sempre male di altre persone, state pur certi che con altre persone parlerà male di voi. Lo so, può sembrare un discorso troppo approssimativo, ma pensateci un attimo… perchè mai voi dovreste essere l’eccezione? Se qualcuno vi vede e vi dice “tizio è uno stronzo”, “caio è un coglione”, etc… probabilmente dirà le stesse cose anche di voi, specialmente se vi conosce solo approssimativamente, o se ha un interesse comune ma opposto al vostro. Esempio banale (ma basato su fatti realmente accaduti), diciamo che voi suonate nei locali in una Cover Band, un tizio vi viene a sentire, ma questo tizio ha anche lui una Cover Band, ovviamente faccia a faccia con voi dirà che siete stati bravi, avete suonato bene, che gli piacerebbe suonare un pezzo con voi qualche volta; mentre agli altri, quando non ci siete dirà che fate schifo, che non sapete suonare/cantare, etc…

VI – Più le Cose Cambiano, Più Restano le Stesse.

E vabè, su questo punto non mi dilungherò più di tanto, è un mio punto fermo da anni, ci ho scritto interi post a riguardo sempre su questo blog… in generale se qualcuno vi ha deluso una volta, lo farà anche una seconda volta; se qualcuno l’avete lasciato coglione, lo ritroverete coglione. Per cui, il mio consiglio è di non concedere troppe occasioni, va bene la seconda, per il beneficio del dubbio, ma non di più. Ricordatevi che nessuno può realmente stabilire se è cambiato davvero o meno: certo, tutti dicono di cambiare (magari perchè si basano semplicemente sul fatto che – ovviamente – da quando avevano 20 anni a quando ne hanno 30/35, fanno e pensano cose diverse), ma noi vediamo solo quello che vogliamo vedere, specialmente quando si tratta di noi stessi… nessuno è obiettivo, con se stesso. Probabilmente neanche gli altri lo sono, però è più probabile riuscire ad ottenere un parere obiettivo da un esterno…. è come quando i lottatori hanno il secondo all’angolo che gli suggerisce cosa fare: sicuramente il lottatore è più esperto, ma il secondo ha una visione di tutto il ring, il lottatore vede solo davanti a se.

VII – Seppellisci l’Ascia da Guerra, ma Ricordati Dove hai Scavato la Buca.

Va bene fare la pace, va bene chiarirsi, va bene lasciarsi una brutta lite alle spalle, va bene perdonare un torto, tuttavia se qualcuno vi ha fatto del male, è bene ricordarsene sempre, primo per evitare di caderci una seconda volta, secondo perchè, se e quando vi troverete a tirare le somme per decidere se quella persona volete ancora frequentarla, tutti i torti contano, quelli perdonati non vuol dire che vengano cancellati. Potete consolarvi, sapendo che anche gli altri lo faranno con voi, all’occorrenza.

VIII – Chi non fa niente, FA QUALCOSA di male.

La maggior parte delle persone sono convinte che se non fanno nulla, in una determinata situazione, se non prendono una posizione, se rimangono neutrali, allora sono automaticamente esonerate da ogni responsabilità. Invece non è così: non prendere una posizione è ancora peggio che prenderne una “sbagliata”. Primo perchè è da vigliacchi, da ignavi… e secondo perchè anche non fare niente, indirettamente, ha delle conseguenze. Esempio banale, diciamo che incontrate un amico o un conoscente che va via da un locale, questo è palesemente ubriaco fradico e si avvia barcollando alla sua macchina, voi potreste offrgli un passaggio verso casa, ma non lo fate (magari nemmeno per cattiveria, magari siete un po’ superficiali e non vi viene in mente), il tizio ha un incidente e ci lascia la pelle… certo la colpa non è vostra, non lo avete fatto ubriacare voi, e di certo non avete causato l’incidente, ma avreste potuto fare qualcosa a riguardo, il fatto che non abbiate mosso un dito, non significa che non siate responsabili di quanto accaduto, avreste potuto evitarlo accompagnando il vostro amico a casa. Ovviamente non vuol dire che dovete andare a raccattare ogni ubriaco che trovate per la strada e portarlo a casa, ma… insomma se qualcuno è vostro amico, doveste quantomeno tenere a cuore il suo benessere e preoccuparvi di lui… chiamategli un taxi, al limite; Questo non va visto neanche come il tentativo di fare una morale… infatti se l’ubriaco in questione fosse uno che schifate e volete vedere morto, allora potreste anche volutamente ignorarlo sperando che si spiaccichi contro un muro, sarebbe comunque una scelta. Volendo fare un esempio meno estremo, anche quando due amici litigano e voi non vi immischiate, la cosa ha delle conseguenze (che poi è relativo, io personalmente preferisco che la gente non si intrometta nelle questioni tra me e un altro, però nel momento in cui la rottura è effettiva, pretendo che tutte le persone coinvolte prendano una posizione, va bene anche che sia contro la mia, purchè sia una scelta ponderata e non una comoda neutralità);  Se vedete una persona subire molestie da un bullo per la strada o a scuola, e non intervenite, la cosa ha delle conseguenze. Se vedete un amico che si allontana e voi lo lasciate andare, la cosa ha delle conseguenze… certo, la gente a volte ha bisogno di stare soli, io per primo, ma… molte volte (lo ammetto, l’ho fatto anche io) le persone si allontanano anche solo per vedere se gli amici li seguirebbero fino all’inferno… la mia sfortuna è stata che nessuno lo ha mai capito, ma d’altra parte non glie ne faccio una colpa. Insomma, per non divagare, ricordatevi che per il buon Dante Alighieri, gli ignavi non stanno all’inferno ma stanno proprio fuori la porta, condannati per sempre a rincorrere una bandiera che non prenderanno mai; perchè pure se non hanno fatto del male, non hanno neanche fatto del bene.

IX – Nessuna Umana Pietà

Nome ingannevole, non voglio fare di nuovo il discorso che non devi avere pietà per nessuno, perchè nessuno ne avrà per te (in un certo senso questo discorso si può applicare al punto due); piuttosto quello che intendevo è di non cercare mai di conquistare o piacere a qualcuno facendogli pena, alla fine farete pena solo a voi stessi. Mi è capitato, proprio a seguito della mia ultima “storia d’amore”, se così la si può chiamare, con la mia Lei… poi il tempo è passato, e mi sono ritrovato a pensare a cose che le avevo detto, rileggere cose che le avevo scritto… e il primo pensiero che ho avuto  è stato “ma davvero ho scritto questa roba…?”. Non che non fosse vera, eh… insomma erano cose che pensavo, però… insomma sono sceso veramente in basso, e rileggendole, onestamente mi sono vergognato, e a cosa mi ha portato? a nulla, lei non c’è, non l’ho riconquistata, e mi sono solo sentito un coglione.

X – Here, Now.

Vivete sempre il momento presente… come dicevano i Blind Guardian, “after all, there is no tomorrow” (lo diceva anche il Normanno, suppongo lo avesse preso da lì, o da qualche “saga” a cui anche i BG si sono ispirati)… non nel senso più letterale, cioè che domani morirete, ma semplicemente vivete senza curarvi di ciò che accadrà domani. Lo so, non è sempre facile (anzi io sono un maestro nell’ignorare questa parte del codice)… a volte riuscirete, altre, anzi molte volte, no, ma bisogna provarci…  anche perchè, nella maggior parte dei casi, qualsiasi immagine che avete, del domani, non sarà mai reale. Se oggi state bene, può darsi che domani starete male, o viceversa. Per certi versi è come quando, da adolescenti, usciamo con la ragazza che ci piace (per lo meno quando ero adolescente io)… nella nostra testa ci facciamo tutto il film su come andrà la serata: la porteremo al cinema, e staremo abbracciati a lei, poi le offriremo la cena, la accompagneremo a casa, lei ci dirà che i genitori non sono in casa, ci inviterà a salire, ci porterà nella sua stanza, e finalmente ci darà il nostro meritato bacio, e poi tromb- ehm… faremo l’amore anche… ovviamente, nella realtà, nulla di tutto questo avverrà, o se avverrà probabilmente sarà molto meno romantico,  ma probabilmente l’aspettattiva creatasi, e il nostro eccessivo zelo nell’eseguire il piano alla perfezione ci porterà solo a fare solo figure di merda, verremo liquidati dalla soave fanciulla, e ce ne torneremo a casa a farci un solitario nel nostro letto. Per cui, la cosa migliore e non farsi nessun piano, semplicemente essere rilassati, e prendere le cose come vengono… non vi affezionate troppo alle persone, ma non rifiutatele a prescindere, se sono persone che vedete solo una volta al mese se va bene, ma che vi trovate bene a stare con loro, allora frequentateli, quella volta al mese quando capita, senza pretese, senza dare nè pretendere più del necessario. Come dicevano i Queen, “Easy Come, Easy Go”… le cose come vengono, così vanno, e così per tutto.

XI – Non Sei Speciale

 Sei la canticchiante e danzante merd-ehm… scusate ho sbagliato film. Ogni persona, per qualche motivo, è convinta di essere l’unico al mondo a fare, a sapere o a provare determinate cose: Quando amiamo, siamo convinti che il nostro amore sia il più puro e divino di tutti, che non potrebbe esistere nulla di più sacro al mondo, che le altre coppie sono persone superficiali che stanno insieme, si, magari si vogliono anche bene, ma sicuramente non conoscono un amore magico come il vostro. Similmente, quando stiamo giu di morale, pensiamo di essere gli unici al mondo in diritto di stare incazzati, che i problemi degli altri sicuramente non sono nulla rispetto al vostro male di vivere, siamo le vittime del mal du siecle di cui parlavano i poeti maledetti Francesi… magari in thailandia un maremoto ha spazzato via un intero villaggio, ma noi stiamo comunque messi peggio perchè la fidanzata ci ha mollato. Quando sappiamo qualcosa, magari un informazione reperita semplicemente cercando sul web, non per conoscenza diretta, pensiamo di essere gli unici a saperlo, o comunque di essere i più qualificati sull’argomento.
Beh, notizia flash: non è così. Nessuno di noi è speciale. Nessuno… siamo tutti persone che amano, odiano, sono felici e sono tristi, allo stesso modo, in alcuni periodi più di altri, in alcuni meno, anche perchè la gioia e il dolore sono entrambi stati d’animo transitori…
In che modo questo ci è di aiuto? Beh, innanzitutto serve a non rendervi seccanti, agli altri: mi sembra che ne ho gia parlato, su queste pagine, di quando frequentavo l’ Orientale di Napoli, dove a un certo punto mi destreggiavo tra persone che erano convinte che se il mondo non sapeva che loro “stavano male”, ciò li rendeva meno interessanti… sicuramente vi avrò accennato a un certo Bob, che a un certo punto iniziò a raccontare cazzate incredibili pur di restare sotto i riflettori, roba che non vi racconto qui perchè teoricamente questo sito sarebbe pubblico… il risultato fu che alla fine presi e lo appesi perchè, semplicemente, mi sfrantumavo i coglioni di averci a che fare, per cui, se è vero che la vita è un palcoscenico, lasciate un po’ di spazio anche agli altri attori. In secondo luogo, può essere utile per identificare subito elementi affini al Bob di cui sopra; ricordatevi sempre che più la gente si vanta, meno vale: quelli che sentono il bisogno di imporre un’ idea, è perchè non ne sono convinti loro per primi, per cui ogni persona che riescono a convertire, in qualche modo gli da ragione e li fa sentire più sicuri… quando le persone fanno sfoggio del loro male interiore quasi in maniera oppressiva, significa che sono degli emominchia, e se elogiano continuamente le proprie virtù vuol dire semplicemente che sono degli esaltati. Piuttosto guardatevi dai silenziosi: sono quelli che realmente fanno qualcosa; le persone che parlano, si prendono solo i meriti.

La soluzione agli individui Bobbisti (termine appena coniato) ? Semplice, ditegli sempre di sì. Dategli sempre ragione e continuate a pensare gli affari vostri.

Off to Nether-NetherLands

15 settembre 2014

ri-salve gente… ormai sono tornato a scrivere anche con mesi di distacco tra un post e l’altro… e che volete farci? ho smesso di lagnarmi perchè la tizia mi aveva scaricato, e siccome di cose entusiasmanti non è che ne siano successe… o almeno non valeva la pena scrivere un post solo per quelle… e per quelle per le quali valeva invece la pena, non avevo il tempo, o avevo altro da fare in quel momento…

Vediamo un po’ di riassumere brevemente cosa è accaduto negli ultimi mesi:

Innanzitutto, ho visto i Metallica!

Primo luglio, a roma, Metallica e Alice in Chains nella stessa serata (assieme ai mitici Volbeat e ad un altro gruppo credo svedese o giù di lì, con un nome troppo complicato per ricordarlo…). Anche se non eravamo in una posizione favorevole (anche perchè il palco e la zona sottostante erano fatti veramente una chiavica, per cui se non avevi acquistato il pass gold pagando intorno ai 90 euro, eri condannato a stare di lato rispetto al palco… il che non sarebbe stato un problema se non fosse che al termine della zona “vip” sotto al palco c’era un fastidiosissimo gazebo per cui non vedevi nulla se stavi centrale), sono comunque riuscito ad avere una discreta visuale… alla fine a me bastava essere lì, in verità… però, certo, la prossima volta mi organizzerò da solo col negro, spendiamo un pochino di più, e ci mettiamo sotto al palco.

Comunque, personalmente per me il top della serata sono stati gli Alice in Chains… non per altro, ma sapevo che i Metallica avrebbero spaccato, mentre con gli Alice non sapevo cosa avrei trovato, in quanto gli album col nuovo vocalist non erano nulla di eccezionale, carini, ma nulla di lontanamente vicino ai loro capolavori… insomma ero curioso di vedere come se la cavava con i pezzi vecchi, e in verità devo dire che non ho trovato proprio nulla da criticargli, se l’è cavata egregiamente anche su pezzi come Nutshell (che dal vivo ovviamente perde tutti quegli effetti da studio che la rendono quello che è) e Down in a Hole… veramente bravissimo; concerto concluso egregiamente con Rooster, e in quel momento devo ammetterlo,  un pensiero è corso al Wuandesdione.

A proposito di Wuandesdione, la sua ombra incombeva di nuovo sulla mia cripta… non so perchè, nè per come, si è sento autorizzato a piombare nuovamente in casa mia in orari notturni e piantarsi qui fino a tarda nottata a professare la sua insoddisfazione verso il mondo come fa da… beh, da quando lo conosco. Al di là della maleducazione di bussare a casa di qualcuno a mezzanotte passata, cosa su cui posso soprassedere, in fondo in casa mia ho sempre lasciato a tutti abbastanza campo libero (chissà, forse è per questo che quando ho cominciato ad alzare un po’ la voce sono spariti tutti…), forse quello che mi indispone è che si comporta come se… boh, se gli spettasse di diritto. Comunque vabè il problema penso si sia risolto da solo, da quando W è tornato single, quindi non li manda più via ad un certo orario perchè vuole (giustamente) stare da solo con la fidanzata, per cui stanno da lui… il problema fondamentalmente è che Giggi ha bisogno di un posto dove perdere tempo per non stare a casa sua… solo che questo posto deve essere al coperto e dove non si spendono soldi… quindi  a casa di qualcuno, e ancor meglio se è la mia, perchè 1) è abbastanza “isolata” e 2) se gli va bene gli esce pure una partita ai suoi adorati giochi di carte o da tavolo (con me non avrrà mai ma se, ad esempio, assieme a me ci fosse Figgy o il Negro, potrebbero giocare a Magic o a VS).

Anyway, questa estate sta finalmente finendo… di solito, almeno negli anni passati, l’estate per me significava qualcosa che andava via… o che mi veniva portato via, ma da un paio d’anni a questa parte, invece mi ha portato nuove cose… dopo quella del 2011 che mi ha portato via ragazza e “amici” (anche se benedirò sempre il giorno in cui si sono tolti dai maroni)… quelle successive sono state meglio… quella del 2012 mi portò il prajeat, quella del 2013 ho ripreso la moto… ora quest’estate in particolare è stata un po’ piatta… ma almeno ho ripreso ad allenarmi, è pur sempre un piccolo traguardo… c’è una palestra vicino casa, che è stata aperta luglio e agosto, siccome figgy conosceva il proprietario sono riuscito ad avere un “prezzo amico” per allenarmi questi ultimi due mesi; mi sono trovato abbastanza bene, in verità… anche se non c’è quel sentimento di fratellanza che ho trovato al tempio, qui alla fine ognuno sta per cazzi suoi, però a me sta più che bene, visto che devo fare solo Cardio per ora… poi non so, lì c’è anche un corso di thai (che in verità mi lascia un po’ perplesso per tutta una serie di ragioni di cui non parlerò adesso), ma non so se riprenderò… o meglio se riprenderò, sarà al Tempio… anche se gli orari sono compatibili e potrei anche farlo da entrambe le parti… non so, per il momento è in forse.

Comunque, veniamo al titolo del post, mentre vi scrivo mi trovo nella casa del mio vecchio a Bergen, provincia di Amsterdam, in Olanda… prima che qualcuno lo dica, no, non sono andato lì a “schiattarmi la capa” a fumare o ad andare donne “in vetrina” (manco ci fosse solo questo, in olanda… come se in italia non esistessero droga o prostitute…); no, sono andato lì per controllare diverse agenzie di collocamento ed iscrivermici, nella speranza che qui ci sia qualcosa per me, visto che in italia proprio zero… in verità questi pochi “mini colloqui” che ho fatto in questa quasi settimana che sto qui non sembravano chissà quanto impressionati… però secondo me sono gli olandesi che sono completamente inespressivi.

Per il resto il posto è bellissimo, Bergen è un paesino come Arco Felice (dove vivo), forse poco poco più grande… è tranquillissimo, anzi quasi anonimo all’apparenza, la casa dove vivo sembra una versione in miniatura di quelle case a due piani delle classiche famigliole americane… al piano terra c’è la parte vivibile e sopra le camere da letto… il paesino, se dovessi descriverlo brevemente è… boh, sembrerebbe un luogo dove il tempo scorre diversamente, dove passato e presente si incontrano… lo so, sembra una citazione da Chrono Trigger, ma dovreste vederlo… il paese è molto vecchio, molte strutture risalgono al medioevo, e tutto ciò che è stato costruito dopo si è comunque adattato a quello che gia c’era… non hanno demolito il vecchio per costruire il nuovo… che so, per esempio, la casa dove sto vivendo, il piano terra ha le pareti esterne in mattoni al primo piano, che erano gia presenti, mentre il secondo piano è stato aggiunto, quindi guardandola da fuori si vede questa casa che ha un piano fatto di mattoni e gli altri fatti in pannelli… il che magari non è neanche bellissimo a vedersi, ma secondo me è un buon metodo per avere comfort moderni senza dover cancellare la storia del posto… la cosa bella poi è che, nonostante la grossa presenza di strutture medievali, il paese non è “vecchio” nel senso che, come per esempio Acerenza, un posto dove andai a vichingheggiare una volta ai tempi dei Lupi Neri, che è un borgo bellissimo, ma in cui non c’era nulla salvo un ristorante, una birreria e qualche negozio alimentare che vendeva prodotti tipici, qui a Bergen invece non manca nulla… ampi parcheggi multipiano in centro, mezzi pubblici perfettamente funzionanti, centri commerciali che vendono ogni genere di prodotto (persino bevande come la famosa Dr.Pepper che in italia non sono mai arrivate), teatri e cinema dotati delle più moderne tecnologie… ad esempio appunto, c’è un cinema (dove ho visto i guardiani della galassia alla faccia del negro XDDD) che si trova in quella che un tempo era una vecchia cattedrale, ora l’aspetto esteriore è rimasto quello della cattedrale, ma una volta saliti i gradoni di pietra e varcato l’enorme portone di legno massiccio… ci ritroviamo in un maxicinema a quattro piani, multisala, con piste da bowling, minigolf, sale giochi aggiornate, bar, poligono di tiro per softair e una sorta di osservatorio in quello che una volta era il campanile…

Il negativo è che, verso le cinque del pomeriggio chiudono tutti i negozi e la gente si dilegua o a casa, o appunto in questi centri come il cinema sopra citato, il parco etc… per cui per le strade non si vede anima viva… certo se dovessi viverci per sempre, senza il negro e i miei pochi amici, mi impiccherei probabilmente… e comunque questi posti come il centro commerciale e il cinema, che restano aperti più tardi, comunque per le ventidue chiudono… qualche birreria resta aperta più tardi, ma comunque non più di mezzanotte… per cui i mitici BEERmageddon qui avrebbero vita breve… o meglio sarebbero beermageddon automatizzati… perchè da mangiare e da bere lo trovi sempre, a qualsiasi ora, semplicemente dopo un certo orario è tutto automatizzato… tavole calde automatiche, dove inserisci i soldi e ti viene subito servito un hamburger, un hot dog o quello che vuoi… distributori per ogni genere di bevande… dall’acqua al jack daniel’s… roba che a Napoli non durerebbe tre minuti, ahimè.

Una cosa che però manca, in realtà ovunque fuori dall’italia, è quel fatto di poter scambiare anche solo una battuta, un “come va?” con… boh il commesso di un negozio, con il barista di un pub dove stai bevendo… il che dopo un po’ mi ha portato a pensare che il motivo per cui le persone qui sono molto tolleranti, non è perchè sono mentalmente aperte, ma è perchè semplicemente non se ne fregano di niente e di nessuno… giusto per fare un sempio, una ragazza che ho conosciuto sul treno che dall’aeroporto di Amsterdam portava a Bergen (e che mi ha fatto da guida turistica per un po’ alla fine), aveva una valigia pesantissima che non riusciva a far salire sul treno, e di tutte le persone che salivano assieme a lei sul treno, non c’era uno che le ha dato una mano, semplicemente le passavano attorno ignorandola… tant’è vero che quando l’ho aiutata io con la valigia, la prima cosa che mi ha chiesto è se non ero di qui… insomma la mia idea alla fine è che qui le cose funzioano non perchè gli olandesi sono migliori di noi, ma semplicemente sono educati al senso civico, cosa che da noi in italia ahimè non sappiamo neanche dove sta di casa…

Il mio soggiorno in olanda comunque volge quasi al termine, dopodomani pomeriggio ho l’aereo che mi riporterà a casa… da una parte mi fa piacere, perchè lì alla fine ci sono i miei amici e quel poco di vita che ho… c’è la mia moto, le mie armi (che crescono a dismisura… tra l’altro mentre non c’ero è arrivato un arco compound completamente in carbonio su cui non vedo l’ora di mettere le mani…), d’altra parte questo luogo è il genere di posto in cui potrei passare il resto della mia vita.

Wish I could fly, trough this fields immense…
Not in my dreams, nor by spell, then bound…
If I’ll return to this world, here i will live again…

Citazione “A Caso”

29 agosto 2014

Hmph.
If this is to be the way of things, then let me abandon all that was, and fade away as well.
Should a part of me, somehow, even then remain, then perhaps that will be the birth of something new… something with greater meaning than all this.

Spring Re-Opening

11 Maggio 2014

Heylà, popolo… pensavate fossi scomparso, eh?

Beh, purtroppo per voi non lo sono, ma… non so, per ragioni a me ignote, non sentivo più il bisogno di venire a scrivere qui, eppure rieccomi, dopo ben quattro, ormai cinque, mesi di assenza.  Diciamo che avevo trovato una specie di equilibrio, non nel senso che le cose vanno bene, perchè proprio bene non vanno (same old shit, niente di grave), però equilibrio nel senso che più o meno riuscivo a gestirmi, non pensavo troppo a quel genere di cose che mi fanno venire la voglia di venire a imbrattare questo surrogato di sito web.

Ora dirò una cosa che, chi ha avuto a che fare con me negli ultimi giorni faticherebbe a credere, perchè sono stato stranamente bravo a nasconderlo, ma in realtà in questo periodo mi girano parecchio le palle.

Ma beh, prima di arrivarci, vediamo cos’è successo fin ora:

Allora iniziamo subito con la tragica notizia che il nuovo anno è iniziato con il mio allontanamento forzato dal Tempio. Gennaio e Febbraio me li sono fatti a casa con un infammazione alla spalla (di cui fino a pochi giorni fa, in verità, ogni tanto accusavo ancora, anche se molto lievemente),  e Marzo e Aprile, essendo rimasto al verde, non ho potuto pagare la palestra (spesa che non va considerata da sola, erroneamente si potrebbe pensare che è solo l’iscrizione mensile, invece in questo caso significa pagare il mensile, mettici la benzina nella moto per andare e venire, mettici la spesa per quelle attrezzature “disposable”, che si consumano di volta in volta… Olio Thai, Tape, Ghiaccio Spry, etc…).

E così, da quattro mesi non salgo sul tatami, e ne sento la mancanza come di poche cose. Altra cosa importante, forse l’avevo gia accennato perchè non è una novità di quest’anno, è una cosa che gia aleggiava nell’aria da novembre/dicembre circa… ma siccome il presidente della federazione dove combattiamo, si è svegliato una mattina, e credendo di essere Dana White, ha acquistato tutte le federazioni di sport da combattimento della zona flegrea, finendo allegramente in bancarotta… risultato, non solo non ci pagherano più per combattere, ma hanno avuto anche la faccia di cazzo di chiderci un “contributo” di DUECENTOCINQUANTA euro per partecipare alle singole gare…. ovviamente la risposta di tutti è stata un vigoroso dito medio… quindi insomma quel poco guadagno che avevo, con le gare, l’ho perso. Quei pochi, saltuari, lavoretti come servizio d’ordine e roba simile, anche sono spariti… sto allegramente con le pacque nell’acqua, e non vedo via d’uscita.

Allora, perchè rivelare ora questo mio generale smaronamento aleggiante? Boh, stasera (in realtà poco fa) mi sono un po’ intossicato per una cosa che è successa, non era una cosa grave, ma mi sembrava l’atmosfera giusta per venire a scrivere qui, come ai bei vecchi tempi… non è un bene, perchè significa che quello che sostengo sempre è vero: che le persone, e le cose in generale, non cambiano mai (il fatto che io lo dico spesso non significa che mi piaccia, è una triste realtà con cui ahimè convivo)… le persone comettono sempre sempre gli stessi errori, e il mio modo di rispondere è sempre lo stesso, è tutto un cerchio che si ripete, come diceva sempre il Normanno (e mi sa che aveva ragione lui).

Oh, quest’anno sono tornato al comicon dopo due anni d’assenza, e ho trovato la fiera molto più grande… anche se gira e rigira le cose da vedere erano sempre quelle, ma almeno mi sono rilassato un po’, sono stato per lo più col Negro, quattro chiacchiere con Cacace che fanno sempre piacere, e ho cercato il più possibile di evitare il resto della teppaglia… ho venduto vecchi fumetti e ho fatto un piccolo gruzzoletto, niente di eccezionale, ma mi ha permesso di sopravvivere qualche giorno, e in verità mi sono anche concesso un piccolo regalo stesso al comicon: una Action Figures (della McFarlane Toys, roba abbastanza buona insomma) da the Walking Dead (il telefilm) di Daryl, completo di moto e balestra… si beh, TWD è discutibile come telefilm, ma tutto sommato a me non dispiace, e poi da amante di archi e balestre praticamente da quando ero bambino, non potevo non amare Daryl Dixon.

Al comicon ho rivisto anche i miei vecchi compagni d’arme dei Tre Leoni, cosa che mi ha fatto molto piacere, Renatone, Guglia, Danilo ed Emanuele, più due ragazze nuove aggiunte recentemente alla compagnia (me ne vado io e arrivano le femmine, guarda un po’ che fregatura). C’erano esposte vecchie foto, di manifestazioni passate, alcune che ritraevano il sottoscritto, ai tempi di Acerenza 2008 e cisliano, parma… momenti epici, duelli all’ Holmgang con Danilo… nostalgia… quanto ero figo, vestito da vichingo. Mi hanno anche offerto di duellare, in memoria dei vecchi tempi, e ho finito per castigare un alieva di Danilo (guarda caso la mia vittima preferita… tale mentore, tale alievo suppongo), anche se il fiato mancava… si vedeva che sto fermo da quattro mesi, e in verità la cosa mi ha fatto più rabbia di quanto ho dato a vedere. Per il resto fiera tranquilla… nei giorni precedenti ho fatto le notti a finire il costume di Figgy ma non ho avuto l’onore di vederlo due minuti col vestito addosso, ma fa niente… invece il sabato è stata una bella giornata, per ragioni che conosce solo il Negro (e resterà così).

Beh, penso di aver concluso gli aggiornamenti primaverili… ci risentiremo, non so quando, ma sappiate che fino a comunicazione ufficiale sono sempre vivo XD

‘notte gente.

Disclosure

31 dicembre 2013

E così anche questo altro anno volge al termine; anche il duemilatredici ci lascia e se ne andrà, silenziosamente com’è arrivato.

Di solito a questo punto procedo col bilancio di quanto avvenuto nel corso dell’anno, ma se lo facessi adesso, questo post sarebbe molto ma molto breve. Perchè?

Beh perchè non è successo assolutamente niente, quest’anno, nè in bene nè in male. La situazione economico/lavorativa non è cambiata per niente, anzi, ho perso anche la possibilità di fare quei pochi soldi che facevo combattendo, visto che a causa di una cattiva gestione organizzativa da parte del nostro stimato presidente (che forse pensava di essere il presidente della UFC), la federazione ha bruciato parecchi soldi, e adesso li vuole recuperare da noi, facendoci pagare per combattere. Poi beh… c’è stata la morte del mio amico Emanuele… diciamo che qualcosa di negativo quest’anno c’è stato.

Anche qualcosa in positivo, però, in realtà c’è stato,  la Moto, prima di tutto. Il 2013 è l’anno in cui sono tornato a cavalcare il vento, e poi ho conosciuto Daniela, che a suon di testate si aperta la strada nella classifica degli amici del descione. A proposito di amici, ho più o meno una compagnia abbastanza stabile ed equilibrata di persone con cui ogni tanto esco, organizziamo grandi mangiate a casa Alfano, etc…

A parte questo, nulla che vada la pena riportare in queste pagine, tanto poi chi mi segue avrà letto vari post qui e lì, quindi è abbastanza informato su quanto avvenuto nella mia vita… piuttosto, come dicevo, più che un bilancio vorrei cimentarmi nella titanica impresa di fare una specie di “discorso di fine anno”, ci pensavo da ieri e mi chiedevo da dove poter cominciare….

Gia, da dove comincio? Suppongo sia scontato parlare della situazione ormai disperata in cui versa il nostro paese e – ancora di più – la mia città; questa fantomatica crisi, nonostante la quale un truffatore come Berlusconi che dovrebbe stare in prigione a vita,  riesce tranquillamente ad avere duecentomila euro di liquidazione e ottomila euro al mese di pensione, o un anonimo pensionato della ex SIP, riesce ad averene addirittura NOVANTAMILA al mese di pensione… però, ragazzi, c’è crisi, non ci sono soldi. Per noi, almeno, non ce ne sono.  Dicevo, forse parlare di questo è un po’ inutile (ma d’altra parte tutto il mio sito è inutile, quindi fatemi parlare di quello che mi pare), perchè per tutte le brave persone che combattono ogni giorno per arrivare a malapena alla fine del mese con un tetto sulla testa e un piatto a tavola, è un argomento fin troppo conosciuto.

Siamo tutti quanti in trincea, nella forse vana battaglia contro un nemico che, negli ultimi quarant’anni, ha costruito e perfezionato un sistema che non ci lascia via di fuga, non si vede alcuna luce alla fine del tunnel ancora, nessuna speranza di uscirene a breve, di ricominciare a respirare e vivere dignitosamente, cosa che in teoria sarebbe la norma, per un paese che si professa “civile”.

Si dice che quando tutte le difficoltà ti assalgono, si sommano e ti si stringono attorno al collo come una morsa, e ti sembra quasi non poter più respirare… allora, succede “il miracolo”. No, io non credo assolutamente nei miracoli; si, sono convinto che quando sei con le spalle al muro e non hai più niente da perdere, cacci fuori tutta la grinta che hai… in effetti il motivo per cui questo sistema che ci schiaccia, ha successo, è perchè riescono a farti credere di avere sempre qualcosa da perdere.

Il sitema in realtà è molto semplice, svio un momento dal discorso, per raccontarvi un aneddoto: anni fa dopo la scoperta dell’america (quella ufficiale di colombo, anche se io sono convintissimo che i vichinghi ci siano arrivati almeno cinquecento anni prima), spagnoli e portoghesi partirono alla volta del nuovo mondo: gli spagnoli arrivarono per primi, e conquistarano le tribù indigene con le armi, col risultato che alla fine, messi alle strette, i cosiddetti “indios” si ribellarono e li massacrarono, perchè se domini un popolo con la forza prima o poi questo si romperà il cazzo e risponderà. I portoghesi videro cosa era successo e tentarono un altro approccio: andarono lì portando dei doni, ninnoletti, gioielli, cazzate inutili, che però, per gli indios erano una cosa nuova, mai vista prima. I portoghesi li convinsero che per averli dovevano lavorare per loro, e così, dandogli la speranza di una vita migliore, li aveva conquistati, soggiogati con l’inganno. E così funziona, questo nostro sistema: tenerci buoni dandoci la finta speranza che le cose possono cambiare, i nostri politici che ci dicono che loro stanno combattendo in prima linea, stanno lavorando per noi… riempendo gli spazi tra una cazzata e l’altra, con la partita di calcio, con il culo o le tette di qualche oca sifilitica, e via discorrendo, tutti lo sanno, ma nessuno fa nulla, perchè rischiano di perdere la serie A, o la passera di Belen.

Vi ricordate quella scena del film Matrix, quando il pelatone dice all’agente Smith: “Io so che questa bistecca non esiste, so che quando la metterò in bocca, Matrix suggerirà al mio cervello che essa è gustosa, tenera e succosa… sapete cosa ne penso? che l’ignoranza è un bene”. Ed è esattamente quello che stiamo facendo.

Ma… suvvia, il discorso di fine anno, deve essere propositivo, giusto? Allora prima ho detto che personalmente nei miracoli non ci credo, ma in realtà qualcosa esiste, non lo chiameremo miracolo, ma una forza della natura, forse l’unica cosa che ancora ci può salvare… è qui, davanti agli occhi di tutti, è disponibile, in attesa di essere sfruttata… eppure, nessuna tra le autoproclamate menti illuminate che ci governano sembra accorgersene, o forse preferiscono non accorgersene… vabè, non vi tengo sulle spine e vi dico di chi sto prlando: questa forza delle natura sono… udite udite… i giovani!

Si, lo so, io parlo sempre male dei giovani di oggi, dico sempre che sono dei debosciati senza spina doresale, ed è vero, ma per quanto io personalmente posso biasimarli, e li biasimo, non è sempre colpa loro (o meglio loro hanno la colpa di adagiarsi sugli allori), in quanto anche loro sono un sottoprodotto di questo sitema. Preciso che, con “I Giovani” non parlo di me, io ormai… ho fatto il mio tempo, quello che avevo l’ho bruciato, non faccio più testo, no, parlo dei ragazzi dai diciassette/diciotto ai ventiquattro/venticinque anni circa…. esatto, i peggiori smidollati che ci sono oggi. Io ci ho a che fare spesso, essendo tra i più vecchi in palestra, la maggior parte dei miei colleghi sono ventenni, qualcuno più grande qualcuno più piccolo… mi alleno con loro e vedo di aver a che fare, per la maggior parte, con ragazzi intelligentissimi, volenterosi e pieni di passione, pieni di potenziale… non solo, il mio disceplo, Figgy, che conosco da quando era piccolo, ormai è fresco maggiorenne, ed è una delle persone più piene di vita che conosco, un ragazzo dal potenziale illimitato… eppure per queste persone, quel potenziale è sprecato. Loro sono quelli su cui si dovrebbe puntare ogni cosa, perchè tra venti, venticinque anni, quando (si spera, che cazz, il tempo dovrebbe raggiungere anche loro), questi coglioni ultrasettantenni che tirano le redini ora, non ci saranno più, chi avrà il duro compito di guidarci, se abbiamo prodotto soltanto menti deboli, insicure e frustrate?

Gli esempi si sprecano: vogliamo parlare del perchè è stato tolto l’obbligo del Servizio Militare? Il militare ti formava, ti dava un po’ di carattere, ti insegnava ordine e disciplina, e – sebbene fossi comunque l’ultima ruota del carro – almeno se giocavi bene le carte potevi avere uno spiraglio per riuscire ad intravedere questo “sistema”.

Che altro? Parliamo dei cosiddetti social network, che ti forniscono tutto ciò di cui hai bisogno, per quanto riguarda i contatti umani, l’intrattenimento  così i bambini non gicoano più per la strada, perchè la strada anche era una scuola, anzi la strada era LA scuola… perchè per la strada, devi stare attento a quello che dici e a quello che fai, non c’è il monitor del pc che ti protegge, se fai il grosso, ma non lo sei davvero, primo la gente se ne accorge e fai solo figure di merda, e secondo, le mazzate le prendi davvero.

Poi vabè, come non menzionare l’ambiente universitario o medico, con i famosi “baroni”… ambienti dove i posti migliori sono sempre in mano alle stesse persone, e gia riservati ai figli, ai figli dei figli, ai cugini, agli amici, agli amici degli amici, etc…

Poi ci sono quelli che hanno dei sogni, ma che vengono castrati sul nascere, magari dai loro stessi genitori, con le solite frasi “naah che stronzata, fai qualcosa di più concreto!”, “e poi come vivrai se decidi di fare questo o quello che non viene riconosciuto valido in una società piegata al dio denaro?”. Stiamo attenti, qui, non sto facendo retorica da ingenuo, io sono FERMAMENTE convinto, che in una società composta da individuo, tutte le espressioni dell’animo DEVONO essere fondamentali per la crescita della società stessa; cosi che, più l’indiduo è soddisfatto della propria vita, più VUOLE essere utile alla società e al sistema che gli permette di avere e fare quella vita che gli piace.  Nell’antichità, quando il cacciatore tornava al villaggio con la selvaggina, al termine di una lunga giornata di caccia, si sedeva stanco attorno al fuoco a mangiare, ascoltava la musica, le sue gesta venivano dipinte sui muri, e si narravano le sue imprese. Tutto aveva un ruolo, affinchè fosse curato il corpo ma soprattutto lo spirito umano.

Come facciamo, oggi, a parlare di spirito, se nemmeno sappiamo cosa significa questa parola, perchè tutta la nostra organizzazione sembra fatta apposta per reprimere lo spirito?

Vabè, mi sono dilungato anche troppo, penso che come primo tentativo di “discorso di fine anno” sia andato discretamente. Quindi me ne vado a finire di fare ciò che devo fare, e rinnovo i miei aguri per un buon anno, alle stesse persone di natale… il Negro, la negra, Alfano e Grimaldone (e rispettive consorti), la mihuzza, i ragazzi di makerando, e ovviamente il Normanno, Figgy, quelle mezzseghe dei miei ex compagni, e in generale tutte le persone che mi stanno in simpatia… e… beh, si, anche a Lei (no, non l’ho mica dimenticata, ci mancherebbe).

Un consiglio (se lo accettate) per l’anno nuovo, non fatevi i soliti propositi che non raggiungerete mai… non fatevene troppi, anzi non fatevene proprio. Dico davvero, lasciate perdere i propositi, vivete la vita, come vi viene, senza pensare troppo.

All’anno prossimo, gente (cioè a domani >_<)

Who Will Survive

24 dicembre 2013

Beh, non io, se continuo di questo passo.

Ma andiamo con ordine.

Come spesso accade in questo periodo, ho deciso di darmi al Fai da Te, e fare un po’ d’ordine e restauro nella mia stanza. Il problema è che quest’anno, causa intensificazione degli allenamenti (abbiamo anche aumentato le ore settimanali), spesso ero troppo stanco per fare qualsiasi cosa, quindi in realtà più di un’oretta a sera non riuscivo a dedicarci, e il grosso del lavoro in realtà si è concentrato sabato, domenica e lunedì, che ero libero. Non ho ancora finito, in verità, ma oggi e domani me le prendo di riposo.

Ho fatto qualche buco nel muro, letteralmente, per metterci nuove/vecchie mensole, ho appeso alcune armi in bella mostra, soprattutto la balestra che ho acqusitato recentemente, che poi in parte è stato un regalo, non vi racconto tutto nel dettaglio, ma ho speso in tutto una quarantina di euro, e ora ho una balestra che ne vale almeno duecento… almeno non si può dire che non ho fiuto per gli affari.

Non mi dilungherò oltre, perchè devo fare un paio di cose… è la vigilia, e anche quest’anno il Natale è arrivato abbastastanza indifferente, ma soprattutto anche quest’anno c’è stato l’intossico natalizio causa lite con… una persona a cui voglio bene. E vabè, anche queste sono tradizioni, in fondo.

Vi saluto, come ho detto o da fare… quest’anno i miei auguri vanno pressappoco alle stesse persone dell’anno scorso, più qualche aggiunta, ovvero il grimaldone e il bacone 2°; più gli amici della comunity di makerando, in particolare Mihuzza, Ojissimo, Tecno, Denzelt e il defunto Kaine, ovunque tu sia ti ricorderemo con affetto (voce del verbo Affettare).

Alla prossima.

December to Dismember

5 dicembre 2013

I più vecchi fan del wrestling ricorderanno December to Dismember, la vecchia pay per view della ECW, intendo la vera ECW, non quella cosa ridicola che diventò, nel 2005, 2006, dopo che Paul Heyman e Vince McMahon la acquistarono come federazione satellite della WWE… almeno poi Vince ebbe la decenza di chiuderla definitivamente. E’ vero che la “nuova” ECW, è stata la rampa di lancio per grandi campioni come Stephen Farrell, diventato famoso col ringname di Sheamus, o Phil Brooks che ha raggiunto l’apice della sua fama nei panni del ribelle CM Punk, o anche John “Morrison” Hannigan che ha avuto il suo momento di gloria… e come non nominare Rob Van Dam… e poi, è stata anche la brand che ha aiutato a far rinascere delle star che si erano un po’ “arenate”… è stato lì, infatti, che sono tornati alla luce personaggi come Big Show, Christian, Mark Henry, Kane e Bobby Lashley. Il fatto è che di Extreme aveva veramente poco, non c’erano più i grandi Sabu, Sandman, Dreamer, Balls Mahoney, Mick Foley, e tutti questi maniaci che si massacravano realmente (andate a dire davanti a Mick Foley che il wrestling è finto, vedete cosa vi risponde) per il loro pubblico.

Comunque, mi sono dilungato anche troppo sull’argomento wrestling… ebbene si, siamo a Dicembre!

Siamo ormai alla fine di questo strambo 2013, non brutto, per carità, ma neanche chissà quanto emozionante. Però, considerato che dovevamo schiattare gia un’ anno fa, per via di qualche profezia Maya malinterpretata, direi che non possiamo lamentarci troppo. Forse si sta aprendo una strada per un buon lavoro nel prossimo futuro, ma non ci spero troppo… ma è un’ultima possibilità che voglio vagliare prima di squagliarmela pure io fuori dall’italia… in realtà non sono un grande fan del migrare all’estero, lo sapete… la reputo un po’ una cagata, una cosa un po’ “romantica”, cazzate tipo “andare in posto nuovo e ricominciare da zero, una nuova vita”… il pallino di tutti, fino a qualche anno fa. La verità è che non tutti possono farlo, serve una base dai cui partire, tutti quelli a cui piace atteggiarsi a tipi intraprendenti che prendono e partono, in realtà hanno sempre un parente o un amico abbastanza mgnanimo da ospitarli nei primi tempi, fortunatamente forse ne riesco ad avere un’ appoggio , in Olanda (dove tra l’altro ci sono le migliori scuole di Muay Thai, dopo la thailandia) quindi in quel caso, per me potrebbe essere fattibile, di certo non pensero di ricominciare da capo o stronzate simili, in fondo la gente non cambia mai, quindi sarò sempre io, solo con il culo ubicato in un luogo diverso… però a me, detto proprio sinceramente, piacerebbe poter restare qua: io sono una persona semplice: qui sono nato, e qui morirò. E poi, dite quello che volete, l’Italia è il paese più bello del mondo, purtroppo ha avuto la brutta sorte di essere abitato dagli italiani… e non credete che al nord la gente sia meglio, hanno esattamente la stessa merda che abbiamo noi, anzi, loro hanno esponenti di tutta la malavita organizzata che c’è in italia, si, in Campania c’è la camorra, in Sicilia c’è la mafia, e così via… da Roma in su, ci sono tutte quante, invece. E non so se ridere, o piangere, per quelli che stanno festeggiando la decadenza del Bungaman, come se adesso tutti i problemi fossero risolti. Ridicolo.

Non fraintendete, mi fa piacere che tolga dal cazzo ma… il punto è proprio quello, non si è affatto tolto dal cazzo. Continua a far parlare di se, ma più importante, continua a rubarci soldi, visto che gli “spettavano” (e uso questo termine impropriamente, visto che se a qualcuno spetta qualcosa significa che ha fatto qualcosa per meritarla) quasi duecentomila euro di liquidazione, e ottomila al mese di pensione… ma stiamo scherzando!? Dovrebbe andare in prigione a vita, altro che ottomila euro al mese…  ma poi, scusate, non c’era una crisi economica? dove li prendete ottomila auro al mese da dare a quello stronzo? Probabilmente nello stesso posto dove prendono i novantamila da dare a quell’altro tizio… la cosa bella poi è che, quando dico che secondo me la crisi è una montatura, che è tutto archiettato, mi dicono che mi invento le cospirazioni… oh well, immagino che sia più comodo non capirle, certe cose.

Chiusa questa parentesi politica/economica, come dicevo all’inizio del post, ormai Dicembre è arrivato, ultimo mese dell’anno, tra poco è Natale e la cosa non mi riempe particolarmente di gioia, lo sapete, lo dico ogni anno (e lo dico anche quest’anno). Non amo il Natale, ma non lo odio nemmeno, non ne ho motivo, anche se non festeggio, nè il natale Cristiano, nè le altre feste cosiddette “Pagane” (termine che, tra l’altro, viene spesso usato erroneamente come dispreggiativo, mentre, a quanto ne so io, pagano significa semplicemente “civile” nel senso di civile, come opposto del militare, più precisamente nell’antica roma, erano idicati come pagani quei villaggi situati più lontani dal centro del potere imperiale, e che quindi invece di seguire la “religione di stato” – chiamiamola così – avevano ognuno il proprio culto locale).

Passiamo all’argomento salute (eh?) e benessere (what!?): da più di un mese ormai ho una maledetta infiammazione alla spalla sinistra, che non accenna a diminuire, neanche sotto antidolorifici e anti infiammatori, sto praticamente trascurando gli allenamenti perchè non riesco a fare piegamenti sulle braccia, nè trazioni alla sbarra, nè salita di corda… insomma niente che coinvolga il mettere sotto sforzo le spalle, a malapena riesco a tirare di pugilato, per qualche minuto. Il fatto che secondo lo stimato parere dei medici che, ahimè, ti danno i soliti consigli “infallibili” senza però sapersi immedesimare e quindi vedere se è possibile attuarli; a me è stato detto di non allenarmi, non andare in moto, non stare a computer, non portare roba pesante, non portare buste della spesa… insomma non fare un benemerito cazzo finchè non passa l’infiammazione. Problema: non allenarmi, e ok, ci può anche stare… non stare a computer, non posso perchè mi serve, non fare la spesa… e come cazzo mangio? mi guarisce la spalla e muoio di fame, non ha molto senso… e sul non andare in moto… vabè, non vi rispondo nemmeno.

E vabè, vi saluto per ora, ci risentiremo sicuramente prima della fine dell’anno, se non altro per il “discorso di fine anno”… per il momento ho altro da fare, quindi… hasta la vista baby.

Grandeur

26 novembre 2013

Post a sfondo sociale (beh, più o meno) e riflessivo.

La Grandezza.

La grandezza di un’ uomo non è mai apprezzata, nella sua vita: viene chiamata “Sconsideratezza”, in gioventù; “Arroganza” nell’adolescenza, “Orgoglio” nella mezza età… respinta nella vecchiaia e solo alla fine, rivalutata, nella morte. Siccome noi non possiamo tollerare la grandezza in mezzo a noi, facciamo di tutto per distruggerla.

In realtà questo “passo” è tratto da un episodio della mia serie TV preferita (su, ormai dovreste sapere qual’è), ma mi ha dato da riflettere. Purtroppo è vero, tralasciando la parte sul non poter tollerare la grandezza, che può non essere sempre vero, a volte semplicemente non la si capisce e basta, ma la storia ci insegna che tutti quelli definiti “I Grandi”, (e non mi riferisco a questi pseudo intelletuali saputelli e ribellini della minchia che ci sono oggi, mi riferisco ai veri grandi… persone come… boh, Ghandi giusto per dire il primo che mi è venuto in mente, o Gesù – che fosse il figlio di dio o meno non ci è dato saperlo, non è questo il fulcro del discorso quindi niente polemica religiosa, grazie) lo sono diventati solo dopo la loro morte…

Il motivo qual’è? Per essere “un grande” devi fare qualcosa al di fuori dell’ordinario, devi uscire dagli schemi, devi dire (anzi devi FARE, perchè a dire sono bravi tutti quanti) qualcosa di nuovo, di innovativo, qualcosa di mai visto fin’ora… devi rompere una tradizione o un tabù, devi andare controcorrente… e quando lo fai, la gente ha paura di te, perchè la maggioranza delle persone trova difficile uscire dalla propria “zona di comfort”, è difficile prendere un proprio pensiero, una propria idea che ormai si era gia archiviata come “verità assoluta”, e doverla rispolverare e possibilmente riadattare… non fraintendete, non sto dicendo che per dimostrare di essere mentalmente aperti, bisogna rinnegare tutte le nostre idee nonappena qualcuno ci propone qualcosa di diverso (spesso si confonde una persona che semplicemente è fedele alle proprie idee, con uno che non accetta punti di vista diversi… non è così, uno deve comunque essere fedele alle proprie idee, altrimenti significa che erano idee di merda… o che lui è una persona senza spina dorsale), ma semplicemente, quando ci si presenta un’ opinione diversa dalla nostra, bisognerebbe fare quantomeno lo sforzo di comprenderla, e se anche alla fine non siamo d’accordo, dovremmo avere almeno la decenza di accettare che esiste qualcuno che ha quelle idee e che non per forza è una merda umana perchè non siamo d’accordo con lui… e invece purtroppo, per la maggior parte della gente è così.

Oltre a questi, c’è sempre il solito gruppetto di “potenti”, che vedono spesso i loro interessi minacciati, dalle idee che questi aspiranti grandi propongono, per cui spesso cercano di schiacciarli, infangare il loro nome, o nei casi più estremi, di eliminarlo (perchè credete che i romani abbiano fatto crocifiggere cristo? non certo perchè andava in giro dicendo di essere il figlio di dio… semmai quella era la “scusa ufficiale” – di certo non potevano dire “lo uccidiamo perchè vi fa pensare e aprire la mente”).

Insomma, se volete essere dei grandi, sappiate che – anche ammesso che ci riusciate – nessuno ve lo dirà mai. Non finchè vivrete almeno.